SCREENINGS
Ethnofest - Athens Ethnographic Film Festival
Athens, Greece / november 2023
World premiere / Section: Filmic experiments in ethnographic films
Cagliari Essay Film Festival
Cagliari, Italy / December 2023
Il cinema invisibile di Elsa Morante
Alghero, Italy / April 2024
Festival D'Oodaaq
Rennes, France / May 2024
Free Aquila Festival
Rome, Italy / May 2024
ShorTS Trieste Short Film Festival
Trieste, Italy / July 2024
National Competition
Andaras Film Festival
Fluminimaggiore, Italy July 2024
Dieci Corti Italiani in giro per il mondo
Itinerant 2024
Il mondo salvato dalle ragazzine
short film (20 minuti)
Produzione e distribuzione Istituto Superiore Regionale Etnografico.
Progetto vincitore bando Avisa 2021 (Antropologia Visuale in Sardegna) dell’Isre.
Con il sostegno di Sardegna Film Commission e Asce Sardegna.
con Viola Manganelli, Matilda Pigliaru, Elisabetta Orani, Lana Sulejmanovic, Maria Sulejmanovic
special guest Sandra Sulejmanovic e Eduardo Becciu
regia e autrice Maria Luisa Usai
supervisione artistica Claudia Mollese
direttrice fotografia Laura Piras e Claudia Mollese
fonica Marcella Mancini
montaggio Lea Dicursi
assistente di produzione Francesca Panu
postproduzione suono Antonio GIannantonio
musiche originali Alessandro Olla
color correction Sebastiano Greco
Un gruppo di ragazze adolescenti alle prese con il potere rivoluzionario dell’immaginazione.
Uno scivolo ci porta nella vita e nell'immaginario di cinque ragazze adolescenti
nate a Sassari, in Sardegna, nel nord-ovest dell'isola.
In un'alternanza di strade cittadine e buchi neri dell'immaginazione si sviluppa un viaggio condiviso nella creazione di un film e nell’immersione nel reale.
Le ragazze vogliono salvare il mondo, non sappiamo se ci riusciranno o meno. Sappiamo solo che hanno dei superpoteri, che hanno qualcosa da dire e dei desideri imprevedibili.
Un docu-fantasy in cui i sogni, la fantasia e lo sgombero di un campo rom convivono nella stessa esperienza. La vita irrompe nel cinema e viceversa. Le protagoniste sono certe di avere girato un film fantasy, l'autrice pensa di aver realizzato un documentario.
L'adolescenza è sempre una battaglia e l'immaginazione è sempre rivoluzionaria.
I’ll write you something new
di e con Maria Luisa Usai
produzione Spazio T
Con il sostegno di Carovana SMI, nell’ambito delle residenze Siae S’illumina 2020, Teatro del Lemming - residenze per la ricerca teatrale 2022
Progetto finalista Biennale Venezia College Performer 2021
Progetto vincitore del Programme «Odyssée», avec le soutien du ministère de la Culture, l’Association des Centres Culturels de Rencontre (ACCR), France.
video promo
https://vimeo.com/650568046
mappa corrispondenza
https://tinyurl.com/rnvaze59
instagram page
https://tinyurl.com/ydzpwmj8
di e con Maria Luisa Usai
produzione Spazio T
Con il sostegno di Carovana SMI, nell’ambito delle residenze Siae S’illumina 2020, Teatro del Lemming - residenze per la ricerca teatrale 2022
Progetto finalista Biennale Venezia College Performer 2021
Progetto vincitore del Programme «Odyssée», avec le soutien du ministère de la Culture, l’Association des Centres Culturels de Rencontre (ACCR), France.
video promo
https://vimeo.com/650568046
mappa corrispondenza
https://tinyurl.com/rnvaze59
instagram page
https://tinyurl.com/ydzpwmj8
Una performance partecipativa che utilizza la comunicazione via posta come strumento per interrogarsi sulla realtà del presente.
Ho avuto paura che il mondo fuori dalla mia finestra scomparisse e scomparissi anche io, scrivere una lettera a chi non conosco è stato un modo per lasciare una traccia della mia esistenza e dell’esistenza degli altri. Non ho mai scritto una lettera d’amore ma, nell'ultimo anno, ho scritto una sessantina di lettere a persone sconosciute.
La performance è la trasmissione di una pratica di scrittura che diventa epidemica, da atto solitario si trasforma in azione del presente, intorno a un grande tavolo, in condivisione con altre persone. La solitudine della scrittura entra “in scena” nel presente, producendo effetti imprevedibili e generando nuove connessioni.
Ho avuto paura che il mondo fuori dalla mia finestra scomparisse e scomparissi anche io, scrivere una lettera a chi non conosco è stato un modo per lasciare una traccia della mia esistenza e dell’esistenza degli altri. Non ho mai scritto una lettera d’amore ma, nell'ultimo anno, ho scritto una sessantina di lettere a persone sconosciute.
La performance è la trasmissione di una pratica di scrittura che diventa epidemica, da atto solitario si trasforma in azione del presente, intorno a un grande tavolo, in condivisione con altre persone. La solitudine della scrittura entra “in scena” nel presente, producendo effetti imprevedibili e generando nuove connessioni.
Falso Diario Confidenziale
performance multimediale da camera
di e con Maria Luisa Usai
con il sostegno di Meridiano Zero
Foto Gabriel Berretta
Spettacolo selezionato tra gli altri per Encuentros Concentrados (Sevilla), Hors Lits (Leòn)
Microteatro Bonsai (Ferrara), Città Visuale (Roma), Isao Festival (Torino)
performance multimediale da camera
di e con Maria Luisa Usai
con il sostegno di Meridiano Zero
Foto Gabriel Berretta
Spettacolo selezionato tra gli altri per Encuentros Concentrados (Sevilla), Hors Lits (Leòn)
Microteatro Bonsai (Ferrara), Città Visuale (Roma), Isao Festival (Torino)
Cosa ho fatto o cosa semplicemente non è successo oggi? Che significa scrivere un diario? Di cosa ho tenuto traccia e cosa non ho annotato.
Dove risiede e come si manifesta l'intima, confidenziale, auto-narrazione dei giorni della nostra esistenza.
Falso Diario Confidenziale è una performance per attrice sola, un'immersione nel quotidiano di una donna comune che registra e riascolta ogni giorno il proprio diario. Uno spettacolo che coinvolge direttamente il pubblico nella narrazione e che si avvale di più media: video, foto, audio, whatsapp.
La performance si basa sull'interazione tra registrazioni audio del diario della protagonista, registrazioni audio del pubblico e interpretazione dal vivo.
Dove risiede e come si manifesta l'intima, confidenziale, auto-narrazione dei giorni della nostra esistenza.
Falso Diario Confidenziale è una performance per attrice sola, un'immersione nel quotidiano di una donna comune che registra e riascolta ogni giorno il proprio diario. Uno spettacolo che coinvolge direttamente il pubblico nella narrazione e che si avvale di più media: video, foto, audio, whatsapp.
La performance si basa sull'interazione tra registrazioni audio del diario della protagonista, registrazioni audio del pubblico e interpretazione dal vivo.
SITE SPECIFIC
CROSS
Audio walk per spettatore solitario
creazione, drammaturgia, voce
Maria Luisa Usai
collaborazione artistica
Marcella Mancini
Soundscapes
Francesco Medda Arrogalla
Lavoro nato da un’idea di Chiara Murru (Spazio T)
Produzione Mamatita Festival (Alghero) e Le ragazze Terribili per Abbabbula Festival (Sassari)
Teaser 1 km: video
Audio walk per spettatore solitario
creazione, drammaturgia, voce
Maria Luisa Usai
collaborazione artistica
Marcella Mancini
Soundscapes
Francesco Medda Arrogalla
Lavoro nato da un’idea di Chiara Murru (Spazio T)
Produzione Mamatita Festival (Alghero) e Le ragazze Terribili per Abbabbula Festival (Sassari)
Teaser 1 km: video
Una traccia audio conduce lo spettatore in una camminata in cui la città è l’attore principale dell’esperienza.
L’incedere è scandito da una drammaturgia di parole e suoni che tessono un dialogo con l’ambiente circostante. Una voce accompagna il perdersi e il ritrovarsi in strade note o sconosciute, il camminare e il guardare diventano un’azione fuori dall’ordinario tra soste insolite, incontri inaspettati, spiagge vuote e vecchi vicoli.
Lungo il percorso lo spettatore incontra dei piccoli accadimenti, oggetti, situazioni che appariranno lungo il cammino.
Si conosce il punto di partenza, ma non quello di arrivo. Un'esperienza immersiva in "cuffia" per perdersi tra musiche del passato e squarci del presente.
L’incedere è scandito da una drammaturgia di parole e suoni che tessono un dialogo con l’ambiente circostante. Una voce accompagna il perdersi e il ritrovarsi in strade note o sconosciute, il camminare e il guardare diventano un’azione fuori dall’ordinario tra soste insolite, incontri inaspettati, spiagge vuote e vecchi vicoli.
Lungo il percorso lo spettatore incontra dei piccoli accadimenti, oggetti, situazioni che appariranno lungo il cammino.
Si conosce il punto di partenza, ma non quello di arrivo. Un'esperienza immersiva in "cuffia" per perdersi tra musiche del passato e squarci del presente.
Io non volevo essere Ofelia
di e con Maria Luisa Usai e i partecipanti al Lab
lab partecipativo+performance site specific
con il sostegno
di Teatri Peregrini 2019 e Carovana SMI nell’ambito di Accademia del Tempo 2021
foto Fausto Ligios e Franco Casu
di e con Maria Luisa Usai e i partecipanti al Lab
lab partecipativo+performance site specific
con il sostegno
di Teatri Peregrini 2019 e Carovana SMI nell’ambito di Accademia del Tempo 2021
foto Fausto Ligios e Franco Casu
Una
performance itinerante che parte dalla terra e arriva all’acqua, un
viaggio performativo che decostruisce l’archetipo di Ofelia,
rivendicando un finale alternativo alla storia conosciuta.
Lo spettacolo coinvolge, attraverso un laboratorio multidisciplinare e intergenerazionale, persone differenti che prendono parte a un disegno collettivo.
Prende forma così una via crucis per tappe performative che si situa nel paesaggio, e trasforma il ruscello shakespeariano nel mare Mediterraneo. A partire dalla figura della donna che diviene folle e muore per colpa di un uomo presunto pazzo, scomponiamo il mito, facendo diventare la donna che soccombe la persona che riafferma il suo destino, a proprio modo, con comicità e tragedia. Ofelia si smaterializza e diventa bambina, uomo, attrice, anziana, folle natante.
Lo spettacolo coinvolge, attraverso un laboratorio multidisciplinare e intergenerazionale, persone differenti che prendono parte a un disegno collettivo.
Prende forma così una via crucis per tappe performative che si situa nel paesaggio, e trasforma il ruscello shakespeariano nel mare Mediterraneo. A partire dalla figura della donna che diviene folle e muore per colpa di un uomo presunto pazzo, scomponiamo il mito, facendo diventare la donna che soccombe la persona che riafferma il suo destino, a proprio modo, con comicità e tragedia. Ofelia si smaterializza e diventa bambina, uomo, attrice, anziana, folle natante.